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Presentazione Fabiana Comin, nuovo allenatore Academy Clivense

Benvenuta Fabiana! Durante la tua carriera hai vinto 3 scudetti, 3 Supercoppe italiane e una Coppa Italia. Un curriculum di tutto rispetto il tuo.

“Grazie alla Clivense per aver pensato a me. Nel calcio femminile ho scritto un pezzo di storia, ho avuto la fortuna di giocare nelle squadre più forti d’Italia. Grazie alle mie doti e agli allenatori che ho avuto”.

Non hai sempre fatto il portiere: inizi la carriera come ala destra, poi un grave infortunio e il nuovo ruolo.

“Ho avuto un infortunio muscolare importante ma non volevo rimanere ferma. All’epoca non c’era tutta la cultura che abbiamo ora dal punto di vista fisioterapico, però ho detto al mister che volevo continuare a giocare con i miei compagni di squadra. Non potevo correre? Allora vado in porta. Con i piedi non mi hanno fatto lavorare tanto, però tra i pali me la cavavo”.

Se ti dico un nome, Roberto Gambasin, cosa ti ricorda?

“Soprannominato Berto, è stato il primo allenatore che mi ha portata a giocare a calcio. Veniva a prendermi di nascosto a casa, perché i miei genitori non volevano che giocassi a calcio. I primi mesi uscivo di casa con una busta della spesa e mi venivano a prendere”.

Inoltre hai partecipato al Mondiale del 1999 e all’Europeo del 2001: sono soddisfazioni.

“Giocare per la Nazionale è l’apice della carriera, penso sia il sogno di qualsiasi calciatrice o calciatore. Arrivare lì e poter rappresentare il proprio Paese è un sintomo d’orgoglio, vai all’estero e porti i colori dell’Italia, in Europa e nel mondo”.

Dopo la carriera in campo, è iniziata quella in panchina.

“Il mio percorso da allenatrice è iniziato con le categorie maschili degli allievi e juniores prima a Garda e successivamente all’Ambrosiana. Con il Garda abbiamo anche vinto il campionato provinciale. Dopo ho fatto un anno al Venezia femminile, poi per svariati anni al Bardolino con Longega dove abbiamo vinto lo scudetto”.

Fino all’approdo alla Clivense.

“L’approccio è nato con la Presidente Micaela e Sergio, che mi hanno chiesto di poter dare una mano ed entrare piano piano nella famiglia Clivense. Sono venuta ad osservare le partite e gli allenamenti per un’eventuale collaborazione futura. Poi si è tutto accelerato, la situazione è evoluta ed eccomi qua”.

Hai già debuttato sulla panchina dell’Academy. Com’è stato l’inizio?

“Il debutto non è stato dei migliori a livello dei risultati, però mi è piaciuto l’impegno della squadra, soprattutto nel Trofeo Regione Veneto dove abbiamo messo in difficoltà una squadra forte come l’Audace. Abbiamo perso ma in nove, subendo i gol in inferiorità numerica. Siamo comunque rimasti ordinati in campo, provando a resistere il più possibile. Domenica in campionato potevamo fare sicuramente qualcosa di meglio, ma gli avversari erano più squadra. Noi dobbiamo lavorare di più sul gruppo”.

Quale obiettivo ti sei posta insieme alla società?

“L’obiettivo comune è arrivare il prima possibile alla salvezza, cercando di vincere gli scontri diretti. Dopo vediamo se riusciamo a portare a casa qualcosa in più. Penso sia una regola che dà anche mister Allegretti in Serie D: si lavora, si lavora, si lavora. Con il lavoro si porta a casa il risultato”.

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