Mister ieri c’è stata la nona vittoria consecutiva. Onestamente ti aspettavi un campionato così?
Mi stanno sorprendendo ogni giorno di più. Sono orgoglioso di allenarli.
L’Atletico Squarà ha giocato un primo tempo pimpante, con un centrocampo molto fisico. Qual è stata la chiave della partita?
Abbiamo affrontato una buona squadra: è capitato come tante altre volte che nel secondo tempo abbiamo aumentato di più la pressione e siamo stati bravi a sfruttare le occasioni da gol.
Inzerauto e Mehmedi sono stati molto bravi a ‘spaccare’ la difesa con la loro velocità. Hai trovato una coppia gol, ma anche due giocatori in grado di essere complementari?
Sono giocatori che danno pochi punti di riferimento: si muovono molto, ma il loro merito è che sono due ragazzi che non mollano nemmeno un secondo. Hanno fame.
Tanti gol, ma anche tante sanzioni disciplinari. Ben 5 ammonizioni. Quanto hanno condizionato la gara secondo te?
Ormai sta diventando quasi una routine purtroppo. Vedo sempre più spesso dare gialli con troppa leggerezza, ma ciò che mi interessa di più è che nonostante qualche lettura sbagliata degli arbitri non abbiamo mai esagerato nelle proteste o in gesti irrispettosi.
Matteo Oneda ha fatto il suo esordio ed è sembrato già a suo agio nel ruolo di centrale.
Lui nasce terzino, ma sto cercando di lavorare su di lui e su De Pani per avere un’altra alternativa in mezzo. È un ragazzo serio ed educato, ci darà una mano.
La prossima gara non sarà determinante per la classifica, ma forse più per il morale e per la consapevolezza dei propri mezzi, peraltro contro una Virtus che anche sabato si è dimostrata una macchina da gol.
La Virtus è una squadra forte, giovane e pericolosa. Sarà per noi un’altra gara difficile e ci prepareremo al meglio.
Arrivati a questo punto, con nove vittorie, due soli gol subiti, 27 punti in classifica, cosa temi di più?
Per come vedo la squadra allenarsi e giocare onestamente non temo nulla. Nel calcio si vince e si perde, ma è come si fanno le cose che conta. Vincere è bellissimo e mai scontato, ma dietro a più vittorie c’è tanto impegno e lavoro. È questione di mentalità.